Giovanni Agostino De Cosmi
Nacque a Casteltermini il 5 luglio 1726.
Nel 1745 entrò nel collegio di Girgenti (Agrigento) per studiarvi i Canoni e la Morale. Nel 1748 fu eletto “Maestro di Rettorica”, in quel Seminario, da Mons. Gioieni. Nel 1751 è già sacerdote. Nel 1752 ritornò a Casteltermini per occupare la carica di economo-curato. Nel 1754 il vescovo Gioieni lo volle quale arciprete di Casteltermini. Ben presto la fama del De Cosmi, come uomo di grande dottrina e sapienza, si diffuse rapida in tutta la Sicilia e fuori.
Nel 1764 venne eletto Rettore dell’Università di Catania. Fu anche un filosofo e soprattutto sostenitore del pensiero pedagogico del filosofo inglese Locke. Nel 1788 il Re Ferdinando di Borbone lo incaricò di formare il piano regolatore delle scuole normali e di attendere e vigilare perché le scuole venissero installate e si diffondessero in tutta la Sicilia.
De Cosmi morì il 24 gennaio 1810.
Niccolò Cacciatore
Nacque a Casteltermini il 26 gennaio 1780.
Fin da fanciullo mostrò grande diletto nel contemplare la luna e le stelle. Il suo maestro di grammatica fu lo zio paterno Don Innocenzo Cacciatore teologo e sacerdote. In seguito studiò ad Agrigento presso il collegio SS. Agostino e Tommaso. Poi si trasferì a Palermo dove ebbe la fortuna di essere affidato alle cure del grande De Cosmi, il quale gli insegnò l’italiano, il latino e il greco. Sempre il De Cosmi lo presentò all’illustre astronomo Giuseppe Piazzi, Direttore del Reale osservatorio di Palermo.
Nel 1800, alla età di appena vent’anni, fu nominato primo assistente del Piazzi. Nel 1815 il Piazzi si trasferì a Napoli ed il Cacciatore divenne il nuovo Direttore del Reale osservatorio Astronomico di Palermo. I risultati dei suoi studi, sulla formazione dei pianeti e sull’ apparizione della cometa, furono esposti dal Cacciatore ” Su la cometa del 1819 “.
Nel 1826 pubblicò “La storia dell’ Astronomia Siciliana”. Nel 1829 divenne Segretario Generale dell’ Accademia Letteraria e Scientifica di Palermo. Infine fu nominato Cavaliere del Reale Ordine di Francesco I.
Gaetano Di Giovanni
Nacque a Casteltermini il 16 maggio 1831.
Frequentò le prime scuole a Casteltermini sotto la guida dei Sacerdoti Giuseppe Butticè e Giuseppe Lo Bue. In seguito studiò nel seminario di Agrigento “Umane lettere ed Eloquenza”. Completò i suoi studi presso l’ Università di Palermo, frequentando la facoltà di Giurisprudenza. Nel 1858, supe-rato il concorso per notaio, prese servizio a Casteltermini.
Ben presto nacque in lui l’ idea di scrivere una storia su Casteltermini. Dopo anni di studi e ricerche, presso archivi e biblioteche, diede alla stampa la sua opera monumentale dal titolo “Notizie storiche su Casteltermini e suo territorio”. Esemplare modello di Storia Patria”, la definì il grande storico Cesare Cantù. Questa opera gli valse l’ ammirazione dei dotti e la stima dei suoi concittadini.
Nel 1888 pubblicò l’ opera” La Vita e le opere di G. A. De Cosmi”.
I grandi della cultura lo definirono come uno storico minuzioso e imparziale (G. Di Marzo), e discendente della gloriosa scuola di storiografi siciliani (G. Pipitone). Fu infine grande letterato e folklorista. Nel 1884 si trasferì da Cianciana, dove risiedeva fin dal 1868, a Noto dove rimase fino alla morte che avvenne il 19 luglio 1912.
Michele Caltagirone (Quarantino)
Michele Caltagirone, conosciuto come “Quarantino”, nacque a Casteltermini il 2 settembre 1854 e ivi morì il 1°gennaio 1928.
La figura del Quarantino dominò artisticamente la vita di Casteltermini per un periodo di oltre cinquant’anni durante il quale arricchì le molte chiese di Casteltermini e di tanti altri paesi e città, di statue di santi, di angeli di legno ed in argilla. Il “Quarantino” aveva iniziato da giovane la sua attività di scultore. Pure non avendo avuto nessun maestro o frequentata nessuna scuola artistica, dimostrava già la sua innata bravura che gli consentiva di realizzare le prime sculture che rivelavano le doti di un grande artista.
In seguito si recò a Palermo dove frequentò le botteghe di valenti scultori per apprendere meglio i segreti dell’arte di scolpire e soprattutto della composizione dei colori e della cottura dell’argilla.
Sempre a Palermo frequentò la bottega del grande scultore Benedetto Civiletti e quella dello scultore Vincenzo Genovese.
Michelangelo Vaccaro
Michelangelo Vaccaro nacque a Casteltermini l’11 gennaio 1854.
Frequentò le scuole elementari e all’età di quattordici anni ottenne l’ammissione al ginnasio. Non potendo per motivi familiari andare a Palermo per frequentarlo, rimase a Casteltermini dove fu affidato alle cure del Prof. Giovanni Di Simone che gli insegnò l’Italiano, il Latino ed altre discipline umanistiche. A sedici anni poté recarsi a Palermo dove frequentò, privatamente le lezioni del Prof. Oleari. Nel 1873, conseguita la licenza liceale, s’iscrisse in Giurisprudenza, conseguendo la laurea nell’anno accademico1876-1877. Dopo l’abilitazione all’esercizio della professione, frequentò lo studio D’Ondes Rao e Giuseppe Puglia. Ritornato in paese, si dedicò alla politica dove fu eletto consigliere comunale. Nel contempo esercitò l’attività di avvocato a Casteltermini, Sciacca, Agrigento e Palermo.
Ebbe modo di occuparsi dei problemi più urgenti che gravavano sulla Sicilia di quel tempo: le convenzioni marittime, l’industria zolfifera, il problema dei carusi nelle miniere, la condizione dei contadini siciliani. Nell’anno 1922 fu promosso Presidente della Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione. Compito che assolse con superiore tatto e scrupolosa diligenza e imparzialità. Nel gennaio 1924, all’età di 70 anni, fu collocato a riposo. Morì a Roma il 27 gennaio 1937 all’età di 83 anni.
Francesco Lo Bue
Nacque a Casteltermini il 4 settembre 1916 e ivi morì il 26 agosto 2004.
Storico, scrittore e poeta, è stato Segretario al Comune di Casteltermini per tanti anni, fino alla pensione, e vi ha profuso competenza e professionalità. S’interessò per il riordino dell’Archivio Storico e per l’istituzione della Biblioteca Comunale, che oggi porta il suo nome, salvando dalla distruzione libri rari e preziosi, statue del “Quarantino”, ed altri beni librari. Inoltre convinse gli amministratori del tempo a stanziare le somme per acquistare dei testi che andassero ad arricchire il patrimonio librario, ivi compreso l’acquisto dei volumi originali delle Notizie storiche di Casteltermini e suo territorio, del grande storico Gaetano Di Giovanni.
Appassionato studioso e infaticabile cultore di memorie patrie, ha dedicato lunghi anni della sua vita a ricerche storiche, politiche, sociali, folcloristiche e religiose che sono confluite in una vasta produzione di opere, che ebbe inizio a partire dal 1971, con la pubblicazione di volumetti sulla Festa di Santa Croce e la Sagra del Tataratà, fino al 1992. Dopo dieci anni di studi e ricerche, diede alla luce,nel 1985, ai due volumi dal titolo” Uomini e fatti di Casteltermini nella storia moderna e contemporanea, completati da un terzo volume pubblicato nel 2000, con il titolo “Casteltermini nel Novecento, dalla fine della Grande Guerra alla caduta del Fascismo”.
Enzo Di Pisa
Enzo Di Pisa, all’anagrafe Vincenzo Di Pisa nacque a Casteltermini nel 1945. È stato un autore televisivo italiano.
Laureatosi in Medicina, conseguì la specializzazione in odontoiatria nel 1972. Fu assistente universitario presso l’ateneo palermitano. Dotato di spiccate doti artistiche, realizzò insieme a Michele Guardì (suo cugino) una serie di spettacoli teatrali, radiofonici e televisivi di successo.
Dopo aver mosso lì i primi passi nel mondo del teatro ed in seguito, nel proprio capoluogo di provincia dove darà vita nel 1966 al cabaret satirico il Punicipio, si trasferisce a Roma. Nel periodo che separa queste due fasi della sua esistenza, nel 1969 inizia a collaborare con la sede di Rai Sicilia, occupandosi delle trasmissioni L’altosparlante, La domenica del villaggio, Però che bella gita… ed altri, come autore dei testi.
Nel 1977 viene assunto in RAI dove partecipa alla stesura del varietà televisivo Secondo voi abbinato alla lotteria di Capodanno, diviso in due programmazioni – anteprima e prima serata – assieme ad Adolfo Perani, Michele Guardì e Pippo Baudo, che ne sarà anche il conduttore, per la regia di Antonio Moretti. Inoltre lavorerà come autore del programma Due come noi insieme a Michele Guardì, Pino Caruso e Antonello Falqui che ne curerà anche la regia.
La sua carriera fu stroncata la notte tra il 22 ed il 23 dicembre del 1978 nella sciagura aerea di Punta Raisi in cui perse la vita assieme alla moglie e alla figlia.